Dal Phantom (I) al Banshee
Con circa un anno di ritardo rispetto all’US Air Force, l’US Navy, tra la fine del 1944 ed i primi mesi del 1946, indisse una serie di concorsi per rinnovare completamente la sua linea di volo. Il primo di essi richiedeva un caccia diurno imbarcato con propulsione a reazione: in realtà, questa specifica era stata anticipata dall’evoluzione di un programma precedente e, quindi, la “risposta” era stata ordinata prima ancora della “domanda”. Infatti, l’US Navy aveva già richiesto nel dicembre 1942, formalizzando l’ordine il 30 agosto 1943, quello che poi sarebbe diventato il suo primo aviogetto, il McDonnell XFD-1 Phantom (poi ridesignato XFH-1, a partire dal 28 agosto 1947 quando la Douglas, titolare della lettera D, tornò a produrre caccia per l’US Navy). Il Phantom era stato accompagnato da alcuni Lockheed FO-1/P-80A Shooting Star, da una serie di aeroplani a propulsione mista, dal Vought F6U Pirate e dal North American FJ Fury; comunque, spettò al Phantom il titolo di primo aviogetto dell’US Navy.
In effetti, dopo i primi contratti di studio ai quali avevano fatto seguito ordini ad personam, il 4 settembre 1944 era stato emesso un regolare bando di concorso (Aer E-11) cui erano state invitate a partecipare otto ditte: Douglas, Grumman, McDonnell, North American e Vought più altre tre sulle quali non tutta la bibliografia concorda ma, con buone probabilità, Curtiss-Wright, Lockheed e Ryan. La Douglas declinò la richiesta, essendo già impegnata con Skystreak e Skyrocket, mentre la Lockheed era stata incaricata di presentare due P-80A Shooting Star; Curtiss-Wright e Ryan, infine, stavano portando avanti i loro FR/F2R Fireball/Darkshark (creati in risposta ad un requisito per un caccia a propulsione mista); la proposta Grumman Design 71, infine, fu scartata.
Il McDonnell XFD-1 poté volare il 26 gennaio 1945, sia pure incompleto, in quanto gli mancava uno dei turboreattori Westinghouse WE-19XB-2B (J30). Furono ordinati un secondo prototipo e 60 FH-1 di serie ed il 21 luglio 1946 un prototipo compì il primo storico appontaggio sulla USS Franklin D. Roosevelt mentre il primo FD-1/FH-1 di serie andò in aria per la prima volta il 28 ottobre 1946. I Phantom furono assegnati al VF-17A sulla USS Saipan (primo gruppo operativo imbarcato su aviogetti) ed ai Marines che costituirono la prima pattuglia acrobatica a reazione (i Marine Phantoms, soprannominati anche The Flying Leathernecks).
I primi aviogetti navali della storia partirono con uno svantaggio iniziale rispetto ai loro confratelli terrestri poiché i Lockheed P-80A Shooting Star delle US Army Air Forces dimostravano una velocità superiore di circa 150 km/h, avevano una velocità di salita di quasi 7 m/sec più elevata ed un consumo specifico di combustibile più favorevole. Nonostante i suoi limiti, il Phantom (I) fu costruito in due prototipi e 60 esemplari di serie; nel giugno 1949 l’FH-1 fu radiato dalla prima linea ma continuò a servire nella Reserve fino al luglio 1954. Quando scoppiò la Guerra in Corea l’FH-1 era ancora in servizio ma, poiché erano già disponibili i ben più validi F2H, non vi prese parte. Questo primo bireattore McDonnell, comunque, ebbe una parte importante nel mettere a contatto la Naval Aviation con le problematiche legate alla propulsione a reazione.
Già il 2 marzo 1945, intanto, a seguito del concorso del 5 settembre 1944 – per il quale la McDonnell era stata espressamente invitata a presentare un progetto che fosse evoluzione del Phantom – l’US Navy aveva potuto ordinare, come XF2D-1, il Model 24 che era una versione migliorata dell’FD-1, nella quale i J30 furono sostituiti con i più potenti J34-WE-22 (i Model 24C-4B da 1.360 kg/s). Il prototipo di quello che fu poi denominato F2H Banshee (spirito lamentoso) e subito dopo soprannominato Banjo, volò l’11 gennaio 1947 e già in maggio fu avviata la produzione di serie della versione F2H-1. Il Banshee ebbe una sua evoluzione con l’F2H-2, allungato a vantaggio della capacità di combustibile, e le sottoversioni F2H-2N da caccia notturna ed F2H-2P da ricognizione fotografica. Fu poi la volta dell’F2H-3 ulteriormente allungato per superare il problema dell’insufficiente raggio d’azione e dal similare F2H-4 con possibilità di rifornimento in volo.
Il Banshee ebbe una parte importante nel conflitto coreano e fu costruito in complessivi 895 esemplari. Molto apprezzato dai suoi equipaggi, fu anche uno tra i primi caccia-bombardieri ad avere la possibilità di impiegare armamento atomico; rispetto agli aerei dell’USAF della stessa generazione, offriva il vantaggio (in specifiche sottoversioni) di avere un radar. Le sue prestazioni, peraltro, non potevano essere definite brillanti.
Mentre i Phantom rimasero in servizio relativamente poco, i Banshee ebbero una carriera molto più intensa e, infatti, nell’autunno del 1962 degli F2H-3 e -4 erano ancora operativi nei reparti di seconda linea e ricevettero la nuova designazione di F-2C ed F-2D, secondo il codice “tri-service”.
L’F2H Banshee visse i momenti più intensi della sua carriera operativa durante la Guerra in Corea, giungendo in quel teatro il 23 agosto 1951, in ritardo sul previsto poiché i sistemi di lancio ed arresto delle portaerei dell’US Navy erano inadeguati all’impiego di macchine così pesanti e veloci. La loro prima missione fu due giorni dopo, quando F2H-2 del VF-172 (Blue Bolts) Squadron, imbarcato sulla USS Essex, fornirono la scorta ai B-29 dell’USAF che andavano a bombardare il nodo ferroviario di Rashin. Furono accompagnati anche dagli F9F-2 Panther del VF-51 e da allora la grande stampa fece spesso confusione tra Panther e Banshee, obiettivamente piuttosto simili. Oltre che nella scorta, gli F2H trovarono impiego anche quali caccia-bombardieri, in genere armati con due bombe da 225 kg, ed ottennero buoni risultati, ad esempio distruggendo la raffineria di Aoji. I Marines, invece, impiegarono nel conflitto esclusivamente gli F2H-2P da ricognizione che furono concentrati nel VMJ-1 Squadron.
Un inconsueto episodio coinvolse diversi Banshee del VF-22 e del VF-62, imbarcati sulla USS Lake Champlain: il 10 giugno 1953, al pilota di un Banshee in appontaggio, subito dopo aver ingaggiato il cavo d’arresto, sfuggì una raffica da 20 mm che investì in pieno diversi aerei dello stesso tipo che erano parcheggiati all’estremità del ponte, danneggiandoli seriamente. Quest’incidente rischiò di compromettere l’operatività dei reparti dell’Air Wing ma, d’altra parte, dopo poco più di un mese la guerra finì.
McDonnell FH-1 Phantom (I)
Caccia imbarcato, monoposto
Impianto propulsivo: due turboreattori a flusso assiale Westinghouse J30-WE-20 da 725 kg/s al decollo. Capacità combustibile interna 1.418 litri, esterna 718 o 1.117 litri.
Dimensioni: apertura alare 12,42 m (con ali ripiegate 4,95 m); lunghezza 11,81 m; altezza 4,32 m; superficie alare 25.64 m2.
Pesi: a vuoto 3.031 kg; totale 4.552 kg; massimo al decollo 5.459 kg; carico alare 178 kg/m2; rapporto spinta:peso 0,32:1.
Prestazioni: velocità massima 813 km/h a 12.200 m (Mach 0,77) e 771 km/h a quota zero (Mach 0,63), di salita 24,4 m/sec; salita a 9.150 m in 11 min; tangenza pratica 10.515 m; raggio d’azione 500 km; autonomia 1.241 km, di trasferimento 1.464 km.
Armamento: quattro mitragliatrici Colt (Browning) M2 da 12,7 mm con 325 colpi per arma e otto razzi Caltech HVAR da 127 mm.
McDonnell F2H-3 Banshee
Caccia-bombardiere imbarcato, monoposto
Impianto propulsivo: due turboreattori a flusso assiale Westinghouse J34-WE-34 da 1.360 kg/s al decollo. Capacità combustibile interna 4.162 litri, esterna 1.288 litri.
Dimensioni: apertura alare 13,69 m (serbatoi inclusi); lunghezza 14,68 m; altezza 4,42 m; superficie alare 27,34 m2.
Pesi: a vuoto 5.980 kg; totale 9.531 kg; massimo al decollo 11.437 kg.
Prestazioni: velocità massima 933 km/h a 0 m (Mach 0,76), 843 km/h a 10.675 m (Mach 0,79), ascensionale iniziale 29,8 m/sec; tangenza pratica 14.200 m, teorica 15.420 m; raggio d’azione 988 km; autonomia 2.760 km, di trasferimento 3.220 km.
Armamento: quattro cannoni Colt (Hispano-Suiza) Mk .16 da 20 mm con 940 colpi complessivi (440 per i due superiori e 500 per gli inferiori) più otto razzi Caltech HVAR da 127 mm (27 kg) o due razzi più sei bombe M64 da 237 kg (1.475 kg).
